ARTICOLI SULLA SINDONE CHE PROVANO SE E' AUTENTICA O NO

venerdì 8 febbraio 2008

ICONE:MISTERO DEL VOLTO DI CRISTO

volto di Cristo
Antiche Icone russe dalla Collezione Orler

Un’altra prestigiosa mostra di icone russe provenienti dalla Collezione Orler verrà prossimamente allestita presso il complesso monumentale più importante di Torino e simbolo stesso della cristianità: nella Chiesa inferiore del Duomo. Mai luogo più adeguato, in quanto, come ben si sa, è qui che si conserva il prezioso telo della Sacra Sindone, considerata da molti l’impronta originaria di Cristo sul lenzuolo che lo avvolse nel sepolcro. Sarà interessante, così raffrontare l’immagine sindonica, con tante icone della tradizione ortodossa e con il volto del Mandylion. La famiglia Orler possiede una fra le più importanti collezioni private di icone russe al mondo, che vanno dal XV al XIX secolo, vantando molti pezzi di altissimo valore artistico. Da diversi anni è divenuta consuetudine organizzare importanti mostre in Italia che si pongono l’obiettivo di divulgare sia la Collezione (costituita da un corpus di 2000 icone provenienti dai più importanti centri iconografici della Russia), sia l’arte sacra in qualità dell’elemento etico che è in grado di trasmettere. La grande diffusione che in questi anni conferma il forte interesse che l’icona suscita, può forse essere la testimonianza di un’inversione culturale che vede l’uomo bisognoso di riferimenti etici e momenti che incrementino la spiritualità. L’icona, infatti, lontana da ogni forma di idolatria è legata ad una salda teologia. Sopravvissuta alle lotte ideologiche che non ammettendo l’incarnazione di Cristo, ne negarono ogni sua rappresentazione, dall’843 uscì vittoriosa grazie al trionfo stesso dell’Ortodossia contro le eresie. La Russia, luogo in cui la sua arte fiorì, fu culla della fede ortodossa. L’icona, per secoli immersa nei movimenti del cuore, nelle orazioni degli infelici, ne ha carpito la forza che ora esprime. Il suo linguaggio liturgico vede la convergenza di dogma, dottrina, poesia, metafora e silenzio. Già dalla prima metà del IV secolo ritroviamo le icone più antiche. Ma il periodo di maggior splendore avviene più tardi, inizia con la rinascita dello stato nazionale e la fioritura di uno straordinario movimento monastico iniziato tra la fine del XIV e l’inizio dell’ XV secolo. Se l’icona è il “luogo in cui il mistero si fa presente”, nessun particolare può essere trascurato: a partire dalla preparazione e scelta della tavola, alla ritualità che vede la selezione e composizione dei colori.

Collezione Orler
Icone Russe dal XVI al XIX secolo



Ma il periodo di maggior splendore avviene più tardi, inizia con la rinascita dello stato nazionale e la fioritura di uno straordinario movimento monastico iniziato tra la fine del XIV e l’inizio dell’ XV secolo. Se l’icona è il “luogo in cui il mistero si fa presente”, nessun particolare può essere trascurato: a partire dalla preparazione e scelta della tavola, alla ritualità che vede la selezione e composizione dei colori. Infatti, non è solo frutto della creatività artistica, gli iconografi utilizzano tuttora manuali che indicano quali siano i veri tratti del volto di Cristo, di Maria e dei santi e nella trasposizione, ne danno un interpretazione in chiave simbolica. Simboli decodificati secondo il pensiero dei Padri della Chiesa orientale. Il pittore non firma l’opera perché sa di aver compiuto un servizio, una vocazione, tutto appartiene all’eterno mistero di Dio. Le icone hanno un ruolo fondamentale nella devozione sia pubblica che privata, sono infatti considerate protettrici della famiglia. Il fedele ortodosso, a loro, prima ancora degli abitanti della casa, porge il suo saluto. La prima volta che Davide Orler ebbe tra le mani un’icona russa, non poteva immaginare la sconvolgente influenza che questa gli avrebbe comportato. Il suo primo incontro avvenne grazie alla conoscenza di un gruppo di studenti del Bolshoi di Mosca che gliene offrirono alcune. Qualcosa scattò in lui, tanto che da quel momento, cominciò a raccoglierle. La collezione Orler è oggi un così grande patrimonio che è ammirata dalla stessa Russia. Possiamo dire che lo sforzo che ha motivato questa cospicua raccolta, raggiunge il suo vero scopo nella divulgazione e nell’aiuto a comprendere le icone, tenendo conto che in fondo questo coincide anche, con il vero motivo per il quale esse sono nate: proporsi alla contemplazione silenziosa dello spettatore, offrendo a ciascuno la possibilità di ottenere riflessi di quella realtà profonda che sfugge alla superficialità delle nostre giornate. Roma, Milano, Bologna, Venezia, Viterbo, Firenze, Monreale, sono solo alcune delle città che hanno ospitato la Collezione, inoltre è per merito di un lascito della Famiglia Orler che si è potuto istituire, al Palazzo Leone Montanari di Vicenza, il Museo di Icone Russe.

Chiesa Inferiore della Cattedrale di Torino

24 marzo – 6 maggio 2007
http://www.teknemedia.net/archivi/2007/3/24/mostra/21171.html

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