ARTICOLI SULLA SINDONE CHE PROVANO SE E' AUTENTICA O NO

mercoledì 9 gennaio 2008

LA SINDONE RACCONTATA DA SERGIOPAOLO

LA SINDONE RACCONTATA DA SERGIOPAOLO


http://www.massimopolidoro.com/blog/a-proposito-della-sindone.html

La Sindone,rimane un mistero,ma saremmo tutti felici se la scienza
riuscirà a svelare il segreto.Fino al giorno in cui la scienza svelerà
completamente la Sindone,si susseguiranno varie ipotesi.
Fino a quando sono ipotesi scientifiche,sono bene accette,e dobbiamo
ringraziare anche il CICAP,per la sua costante ricerca della verità
scientifica.Ma se a fare i sindologi sono ciarlatani e romanzieri,non lo
accettiamo,perché seminano confusione inutile ed equivoci specie nei
creduloni.Ecco un altro esempio del genere.Sul web c’è un sito
di un certo Ferdinando Giannone,questo vi publica un suo personale
romanzo sulla Sindone,dal titolo;”La Sacra Sindone falso dei falsi”
Nel romanzo espone la sua tesi;nel 1353 Goffredo di Charny,si
fa confezionare una Sindone come sacra reliqua,da un bravissimo
ritrattista e copista dell’epoca.Viene usato un cadavere idoneo,a cui
si fanno le appropiate ferite,e l’immagine sindonica viene ottenuta
per contatto diretto.Viene fuori una Sindone talmente perfetta,da
essere creduta autentica fino al 2000,quando poi degli analisi
specialistici hanno scoperto che si tratta di un falso.


Due strani ricercatori inglesi sono arrivati ad affermare che la Sindone sia opera di Leonardo da Vinci, Clive Prince e Lynn Picknett. Qui siamo veramente all’assurdo: non fosse altro, perché quando la Sindone viene consegnata alla famiglia Savoia (22 marzo 1453), Leonardo era ancora nella culla. Ed il lenzuolo, con tanto di immagine sopra, era in giro per la Francia da un secolo. Ovviamente la difficoltà viene aggirata dai due inglesi con molta disinvoltura: il telo non sarebbe lo stesso. Fra l’arrivo della Sindone, proveniente da Lirey, nelle mani dei Savoia, e la pubblica esposizione avvenuta a Vercelli nel 1494 ci sarebbero circa 40 anni di nascondimento. La costruzione della Sainte-Chapelle, nella quale la reliquia viene posta nel 1502, “era forse - insinuano i due scrittori - per divenire la sede di una nuova, e migliore, Sindone?” Il famoso lino sarebbe nientemeno che un autoritratto di Leonardo da Vinci, fabbricato nel 1492 su commissione della Chiesa per avere una falsa Sindone. Secondo gli autori inglesi, Leonardo “potrebbe aver inventato una prima forma di fotografia per creare l’immagine negativa sulla Sindone”. Egli avrebbe impiegato una specie di camera oscura, delle lenti e una tela “sensibilizzata” con alcuni ingredienti. Quali? Prince e la Picknett partono da sale (di cromo) e bianco d’uovo, poi tentano il succo di limone (poco ci mancava per una maionese) e arrivano alla sostanza con cui ottengono i risultati “più simili alla Sindone”. Scusandosi per l’indelicatezza, la nominano: “urina”. Poi 6-12 ore di esposizione di fronte ad un modello illuminato con lampade UV per simulare “il caldo sole italiano” e il gioco è fatto. Per la perfezione anatomica del modello, nessuna difficoltà: “Leonardo aveva avuto un permesso speciale dalla Chiesa per la dissezione dei cadaveri freschi provenienti dagli ospedali”. Si lava la tela in acqua fredda, si espone al calore, poi si lava in acqua calda e detergente. Così resta solo l’immagine “strinata” e indelebile. Qualche ritocco di sangue completa l’opera. Come sempre, i “moderni falsari” mostrano quello che hanno ottenuto, più o meno somigliante alla Sindone: ovviamente all’apparenza, da verificare in laboratorio. “Non sappiamo quanto tempo Leonardo abbia impiegato a realizzarla”, ammettono, bontà loro, i due inglesi. Ma non dubitano sull’autore. La Picknett dice di aver ricevuto un messaggio tramite la “scrittura automatica” firmato “Leonardo”. Il libro di questi pseudo-ricercatori inglesi dal
titolo;”la Sindone di Torino,di chi è l’immagine?”,Ha avuto successo.
Tanto successo ,che è stato imitato,da altri,come Vittoria Haziel,la
quale nel suo libro;”La passione secondo Leonardo”,ripropone in
modo acritico,le assurde conclusioni presenti nel libro di L.Picknett
e C.Prince.Anche V.Haziel ha avuto successo.Non sappiamo ancora se la Sindone è falsa,ma libri falsi sulla Sindone sono in continuo aumento,non servono alla scienza,ma nel confondere le idee alla
gente comune,fanno avere successo e ricchezza agli autori,
quindi perchè non dire falsità sulla Sindone?
Meno male che ci sono persone serie,studiosi e scienziati e organi
di controllo come il CICAP.

L’ipotesi che la Sindone,sia un immagine fotografica,è stata studiata,
da molti Sindologi,i quali hanno trovato difficoltà.Una tecnica fotografica primitiva non spiega la colorazione superficiale delle fibre del lino.Non esistono tracce storiche della conoscenza e dell’uso di
tecniche fotografiche prima del XIX secolo.Nel basso Medioevo era
nota la camera oscura,ma questa poteva solo proiettare un’immagine,
non imprimerla in modo indelebile su una superfice.Per imprimerla
è necessario l’uso di sostanze fotosensibili(ad esempio il nitrato
d’argento);la Sindone avrebbe dovuto essere spalmata o impregnata con questi materiali,ma le analisi sulla Sindone non ne hanno trovato
traccia.La camera oscura,prima del XIV secolo non era dotata di lente,quindi per ottenere un immagine a fuoco bisognava usare
un foro molto piccolo.Di conseguenza l’illuminazione sarebbe molto
ridotta e avrebbe richiesto un tempo di posa lunghissimo,di diverse
ore se non addirittura di giorni per scattare le due immagini,
frontale e dorsale.Sarebbe stato estremamente difficile,con la
tecnologia disponibile nel XIVsecolo,mantenere un ‘illuminazione
uniforme e costante del modello per tutto il tempo necessario.
Se come modello si fosse usato un cadavere,questo si sarebbe decomposto durante l’esposizione.
Nicholas Allen,asserisce che la Sindone si può realizzare con una
lente al quarzo,nitrato d’argento e luce solare naturale.
Si otterrebbe una”strinatura del lino indotta chimicamente”.
La lente sarebbe stata posta a metà stada tra il corpo e il lenzuolo,
che doveva essere ad otto metri di distanza.Allen ritiene che la
Sindone possa essere la più antica fotografia del mondo,un manichino
o un cadavere dipinto di bianco sarebbe stato appeso sotto il sole,
in posizione verticale,per molti giorni,difronte una rudimentale
camera oscura contentente la Sindone trattata con nitrato d’argento.
L’immagine ottenuta sarebbe poi stata fissata con una soluzione
ammoniacale diluita.Ci sono delle difficoltà;un cadavere appeso al
sole per molti giorni si sarebbe decomposto per il rigor mortis.
Un manichinouna statua così perfetta dal lato anatomico,non si
poteva realizzare nel Medio Evo.Infine come spiegare i coagui
ematici se non con il contatto diretto con il cadavere?


Sta diventando una fissazione,la Sindone è di qualsiasi persona,
tranne di Gesù.
Ancora libri fantascientifici,che hanno successo,siccome la gente
stufa della razionalità,ama tutto ciò che è misterioso e occulto.
Siamo nella New-Age o no?
Ecco altri inglesi esoteristi;Christofer Knight e Robert Lomas,che hanno
avuto molto successo con il loro libro;”Il secondo Messia”.
Questi esoteristi,nel loro libro hanno cercato di dimostrare che
la Sindone,è stato il lenzuolo funebe del Gran Maesto Templare
Jacques de Molay.Con uno studio approfondito,essi hanno dapprima
sondato la parte storica,poi quella religiosa ed infine quella tecnica,
provando addirittura a fare una copia delle impronte della Sindone
con un uomo ben verniciato e fatto stendere su di un lenzuolo.
Essi sostengono,che l’impronta dorsale dell’uomo della Sindone
può essere fatta soltanto distendendo il soggetto su un soffice letto,
in quanto infossandosi,avrebbe potuto così lasciare l’impronta,
a differenza di poggiare il corpo su un piano di pietra.
Il Gran Mestro secondo loro sarebbe stato posto nel lenzuolo
ancora vivo,dopo aver subito orribili torture.Ma le analisi
chimiche sulla Sindone dimostrano che le macchie di sangue e siero
sono state prodotte da un cadavere,infatti determinati liquidi
ematici e sierosi non possono fuoriuscire da un corpo nel quale vi
è ancora la vita:addirittura sulla Sindone sono state trovate tracce di
alcuni escreti di cui si ha la fuoriuscita soltanto dopo 12-18 ore
dopo la morte del soggetto.Scienziati di medicina legale e antropologi
hanno dimostrato che la muscolatura del soggetto della Sindone
è quella di un uomo sulla trentina d’anni,abbastanza esile con capelli lunghi.Il Gran Maestro invece era vecchio di 67 anni,grassoccio
e aveva capelli cortissimi secondo la regola templare.
Gli studiosi della Sindone,hanno sempre provato che l’immagine
sindonica,non è stata provocata dal semplice contato diretto
con un cadavere,in tal caso si avrebbero macchie solo dove
il telo tocca il corpo,invece sulla Sindone c’è immagine anche dove sicuramente non c’era contatto.Mentre nel contatto diretto si
ha un’immagine deformata e allargata,sulla Sindone i chiaroscuri
sono proporzionali alle diverse distanti esistenti fra corpo e telo nei vari punti di drappeggio.Sulla Sindone sotto le macchie di sangue
non esiste immagine del corpo:il sangue depositatosi per primo
sulla tela,ha schermato la zona sottostante,mentre si formava
l’immagine.I due esoteristi inglesi non badono alle falsità
da loro raccontate,loro sostengono che la nobile famiglia
De Charney,aveva ereditato la Sindone,lenzuolo che secondo
loro avvolse il Gran Maestro,dal loro antenato templare morto
insieme al Gran Maestro.


La fotografia rese imporante la Sindone.
Nell’antichità,non c’erano le conoscenze scientifiche,come la chimica,
la fisica,non c’erano strumenti scientifici per verificare l’autenticità
di una qualsiasi reliqua,come prova,i fedeli avevano la miracolosità,
se la reliqua faceva il miracolo era vera se no no.
Sarebbe stato accettato come Sindone qualsiasi falso,fatto anche
nel modo più semplice.Il falsario non avrebbe avuto problemi,bastava
poco per fare una reliqua.Si credeva alla cieca,bastava il miracolo
come prova.Sino alla fine del secolo scorso la Sindone,pur venendo
venerata,non suscito grosse polemiche e seri interessi.
L’interesse cominciò con la prima foto fattale,su richiesta del
card.A.Richelmy,all’avvocato Secondo Pia il 25 Maggio del 1898.
Questi,con immenso stupore e con vera commozione,scoprì così
che l’immagine della Sindone è un negativo fotografico.
A questo punto,iniziano gli scontri tra pregiudizio e fede.
Si schiera contro l’autenticità della Sindone anche un ecclesiastico,
Ulysse Chevalier,e contro di lui insorge un ateo,Yves Delage.
Delage insieme ad un altro scienziato P.J.Vignon,si misero a
studiare la fotografia di S.Pia,e diedero così il via a un’infinità
di ricerche scientifiche che ancora non finiscono.
Nel 1931,al fotografo più famoso Giuseppe Enrie fu permesso
di fotografare di nuovo la Sindone.Incominciarono ad interessarsi
alla Sindone una moltitudine di chirurghi,di medici,di chimici,
di fisici e fotografi.Molto importante fù lo studio del prof. Pierre
Barbet,il quale fece delle importanti scoperte,specie sulla crocifissione.A lui seguirono altri studiosi,e dopo poco tempo,
gli studi rivelavano delle scoperte sensazionali,come quella
delle impronte di 2 generi:quelle del corpo al negativo,e quelle
dl sangue al positivo,e anche che il sangue era sia vivo che
cadaverico,e veniva stabilito che un falsario del passato non
sapeva ancora dell’esistenza dei due tipi di sangue,non si
conosceva il processo di coagulazione e fibrinolitico.
Sulla Sindone furono trovati i 4 tipi di sangue;arterioso,venoso,misto
e cadaverico.La circolazione del sangue e quindi la conoscenza
di qusti 4 tipi di sangue fù scoperta solo nel 1593 da Andrea
Cisalpino,mentre la Sindone fù esposta in publico già il 1356.
Fù scoperto che alle ferite corrispondeva il sangue giusto,esempio
vicino ad un arteria c’era sangue arterioso e vicino una vena
venoso.Barbet scopri il perché,le ferite dei chiodi sono nei polsi
invece che nelle mani,facendo lui stesso esperimenti di anatomia,
capì che in un cadavere inchiodato alle mani in una croce,i tessuti
cedonoe ilcorpo cade a terra.Questo nel pasato non si conosceva,
e i pittori hanno sempre dipinto i chiodi dentro il palmo delle mani.
Fù scoperto che al soggetto della Sindone,mancano le impronte
dei pollici,e questo si conosceva solo da poco,che i chiodi ai polsi
feriscono il nervo mediano che fa contrarre”l’eminentia tenar” e
quindi si contraggono i pollici,in passato questo non si sapeva.
Furono rivelate le impronte invisibili a occhio nudo,come le colature
di sangue da ogni colpo di flagello.Un studioso Max Frei,scopri
che il polline sulla Sindone veniva dalla Palestina e dall’Asia minore,
dalla Francia e dall’ Italia.Lo studioso Gilbert Raes scoprì che il telo sindonico era tipico del Medio Oriente nel 1 secolo,tessuto a mano.
Con il passare degli anni ci sono stati moltissimi studi,e moltissime ipotesi.Le ipotesi più conosciute sono;teoria della pittura,teoria vaporiografica,
teoria dell’immagine latente,teoria del contatto diretto,teoria della
strinatura,e teoria della irradiazione.


La Sindone in passato fù considerata autentica,non per le sue qualità fisiche,le impronte nemmeno si notavano specie guardandola da vicino,ma per la siua storia.La sindone era appertenuta al Maestro
Templare di Normdia Goffredo de Charny,ilquale sicuramente l’aveva trafugata a Costantinopoli,dove era stata portata dall’imperatore
bizantino Lacapeno nel 935 da Edessa,dove pare abbia soggiornato
per tutti quei secoli.Ultimamente si è scoperto che la Sindone sia stata custodita da Federico II di Svevia,prima di giungere a Lirey,
presso i conti de Charny,dove fù esposta al publico nel 1356.
Ma nel Maggio del 1898,l’avocato Secondo Pia la fotografò,accadde
una cosa sconvolgente,da quel lenzuolo che aveva vaghe macchie
che raffiguravano un uomo crocifisso,figura evanescente visibile solo
a distanza,appare una figura umana vera e chiara nei dettagli.
Si vedevano dei capelli lunghi,forse ondulati;poi la barba,anche
essa fluida e composta,e la forma nobile del viso:aveva gli occhi
chiusi,le palpebre pesanti.Lo zigomo destro sembrava tumefatto,
il naso anche;la guancia era gonfia;era il volto di un uomo seviziato.
Nessun suo muscolo,tuttavia,era rimasto contratto dallo spavento
o dallo spasimo.Inerme,e insieme invulnerabile,era meravigliosamente pacificato con la morte.
Nel 1931,il fotografo Giuseppe Enrie,fotografò la Sindone,furono
scoperte altre cose,come la mancanza dei pollici,le ferite dei chiodi
erano nei polsi,furono scoperte delle asimmetrie e deformazioni,
come nella mano destra con dita apparentemente troppo lunghe,
o nell’immagine frontale delle gambe,che sembrano sproporzionatamente lunge fra le ginocchia e le caviglie.
Gli studiosi hanno spiegato che le asimmetrie e le deformazioni,
presenti nella Sindone sono dovute alla piegatura del lenzuolo
che avvolgeva il corpo.Il volto,così come altre porzioni anatomiche
della figura,le gambe ad esempio,non è deformato.Qualunque
impronta su stoffa di un viso o di quelle parti del corpo mostra
sempre distorsioni,dovute alla tridimensionalità,al volto manca ogni
segno di allargamento in senso laterale della faccia,tale da giustificare
il contatto con la stoffa.La statura dopo ulteriori studi indica un
altezza da 178 a 185 cm.Come scoprì Secondo Pia,l’immagine è al negativo,cioè i chiaro scuri sono invertiti rispetto a quelli naturali:
infatti essa appare come positiva sul negativo fotografico acquisito
in luce visibile.Si noti però che l’immagine appare come positiva su un positivo fotografico acquisito nell’infrarosso.La colorazione del
telo interessa solo la parte più superficiale delle fibre di lino;
l’interno delle fibre non è colorato.La maggiore o minore intensità
del colore nei vari punti dell’immagine è dovuta esclusivamente al maggiore o minore numero di fibre colorate,mentre le singole
fibre hanno tutte la stessa intensità.Secondo alcuni studiosi
l’immagine è una sorta di proiezione verticale della figura del’uomo
della Sindone:le proporzioni del corpo sono infatti quelle che s
osservano guardando una persona direttamente o in fotografia,mentre l’immaggine ottenuta stendendo un lenzuolo a
contatto col corpo dovrebbe apparire distorta,ad esempio
il viso dovrebbe apparire molto più largo.Quelle che apaiono
come macchie di sangue corrispono alla corretta posizione sul corpo
delle numerose ferite,considerando un drappeggio della stoffa avvolgente l’intero corpo.Mentre l’immagine è in negativo,esse
sono in positivo:infatti sul negativo fotografico appaiono come
zone chiare.Inoltre sotto le macchie non vi è immagine:
sembra quindi che quest’ultima si sia formata quando il lenzuolo
era già macchiato.Nl 1977 i ricercatori americani E.Jumper e
J.P.Jackson,utilizzando strumenti informatici,evidenziarono nella
Sindone la presenza di un informazione tridimensionale,la quale
è possibile solo quando l’illuminazione ricevuta dall’oggetto
dipende dalla sua distanza.Applicando la stessa metodologia
a una fotografia o a un dipinto si ottengono solo immagini
distorte.Nel 1954 P.F.Filas,sulla base di alcune lastre fotografiche
del voltosindonico,affermò d’individuare sulla palpebra destra impronte simili a una moneta dell’epoca do Gesù.Successivamente
l’elaborazione tridimensionale metteva in evidenza delle lettere,
si scoprì che si trattava di una moneta emesa da Pilato il29-30 d.c.
Recentmente P.L.Baima Bollone e N.Balossino hanno annunciato
di aver identificato un’altra moneta del periodo dell’imperatore
Tiberio.L’usanza,tra gli ebrei del tempo di Gesù di porre delle
monete sugli occhi del defunto per tenere chiuse le palpebre
è stata confermata da alcuni recenti ritrovamenti archeologi.

La Sindone,sia per chi la crede autentica che chi è scettico,resta un
mistero,ancora nessuno è riuscito a riprodurla totalmente simile in
laboratorio,sebbene nell’epoca attuale non mancano gli strumenti
scientifici adeguati.
Non si conosce il mecanismo fisico-chimico all’origine dell’impronta.
Ci sono tante ipotesi e tesi,possiamo dividerle in quelle che affermano si sia trattato di un processo naturale e in quelle che
parlano di un falso.
Come processo naturale vengono indicati;per contatto diretto,vaporografica,immagine latente,effetto irradiazione e effetto
corona.
Formazione dell’immagine per contatto diretto(J.Cordiglia),
un cadavere con sangue avvolto con tela inzuppata di sostanze
organiche.Negli esperimenti si ottengono,impronte imperfette
e con caratteristiche negative.
Questa ipotesi,è inammissibile:perché nella Sindone non ci sono
tracce di sostanze organiche,e specialmente perché il contatto
da un immagine deformata,come può vedere chiunque spalmandosi
con un colorante la faccia e la comprime con un panno bianco,
non si ottiene un immagine tridimensionale,per contatto la dnsità è
proporzionale alla pressione che fa il corpo nella stoffa,mentre
nella sindone c’è colorazione anche dove la stoffa non tocca il corpo.
Teoria Vaporigrafica(Vignon),secondo la quale l’immagine si è
formata per reazione chimica delle sostanze organiche gassose.
Gli esperimenti hanno portato a immagini distorte.
Infatti,i gas non vanno verticalmente e parallelamente,ma si
espandono in tutte le direzioni,quindi danno immagini distorte e
soffuse,senza il chiaroscuro e la tridimensionalità della immagine
sindonica.Il fuoco e l’acqua nell’incendio del 1532,avrebbero
danneggiato l’immagine,ma poi la Sindone non contiene sostanze
organiche gassose,olii e aromi.
Teoria dell’immagine latente(Pellicori),l’immagine si forma col tempo,
lasciando un tessuto a contatto con le sostanze organiche.
Pellicori stesso riconosce che la tridimensionalità della Sindone
è un obiezione troppo grave contro la sua teoria,che poi
è simile alla teoria vaporigrafica,ciè fallimentare rispetto alla
immagine Sindonica.
Effetto irradiazione,l’immagine si sarebbe prodotta da un flusso
di energia(un lampo di luce,oun flusso di protoni o neutroni),
è una teoria che non è riproducibile in laboratorio,inoltre questa
ipotesi non spiega le caratteristiche dell’immagine,infatti la
radiazione sarebbe penetrata ortogonalmente nel tessuto,
attenuandosi esponenzialmente con la distanza dalla superficie.
Nella Sindone la colorazione appare soltanto sulla superficie
delle singole fibre.
Effetto Corona,l’immagine ottenuta da una scarica elettrica,
caratterizzato dalla ionizzazione dl fluido conduttore(aria),
con produzione di plasma.Nonè chiaro come avrebbe potuto
prodursi il campo elettrico necessario a generare la scarica.
Si sono fatti degli esperimenti,ma ancora non cìè certezza.
Ora,passiamo alle teorie del falso;pittura e strinatura.
Pittura,è impossibile che un pittore abbia potuto riprodurre
un negativo fotografico,è impssibile fare un’immagine senza
contorni precisi ma evanescente come la Sindone,la quale
non è visibile da vicino,occorerebbe un pennello lungo
2 mt.Poi vediamo che nella Sindone nonc’è traccia di coloranti,
ne acidi,ne impronte di pennello.
Mc Crone,sostiene di aver trovato sulla sindone di una pittura
di ocra rossa(ossido di ferro),ma studi più perfezionati
di Heller e Adler rivelarono che l’ossido di ferro era presente
in piccola percentuale e soltanto nelle zone ove non è impressa
l’immagine.
Teoria della strinatura,l’immaggine si ottiene bruciando il tessuto
superficialmente,per contatto con una statua o un bassorilievo,
riscaldato a temperature dell’ordine di 200 gradi,che provoca bruciature ma non incendia il tessuto.
Le immagini prodotte,sono ben diverse dalla Sindone,le strinature
penetrano il tessuto in proporzione alla temperatura,l’immagine
sindonica invece è causata dall’ingiallimento soltanto della porzione
superficiale di ciascuna fibra,mentre l’inerno rimane chiaro.
Inoltre i segni delle strinature sono fluorescenti all’infrarosso,
mentre l’immagine della Sindone non lo è,tranne le bruciature
povocate dall’incendio del 1532.Poi le immagini da bruciature
non hanno sfumature e sono distorte,mentre nella Sindone
l’immagine è perfettissima ed evanescente.
Infine Heler e Adler,hanno riscontrato che nella Sindone non
vi è immagine al di sotto delle macchie di sangue.Si deve ritenere
che queste fosero già presenti sul lenzuolo quando l’immagine
si è prodotta.Sia che siano costituite da vero sangue che da altre
sostanze,esse avrebbero dovuto alterarsi alle temperature necessarie per produrre le strinature.
Quindi,se le cose stanno così come dicono gli studiosi,per
ora la Sindone resta un mistero per tutti credenti e scettici.

Per quanto riguarda l’esame al radiocarbonio C14,per farsi un’idea
più ampia,basta andare a Wikipedia,nella pagina;analisi
con il radiocarbonio C14 sulla Sindone.
Questo test è un infinità di polemiche,chi dice che è stato fatto bene,
chi dice che è stato fatto male,perfino che c’è stato un complotto,
e addirittura una frode.
Sarebbe meglio per tutti rifare il test,magari includendo il CICAP.
Molti esperti sono scettici,spiegano che questo test non è idoneo
alla Sindone,perché ha subito delle contaminazioni.
Altri scienziati vanno elaborando altri test per datare l’età
della Sindone come quello della Vanillina,ed altri ancora.
Confidiamo nella scienza,se oggi non sappiamo come risolvere
un problema scientifico,vuol dire che dobbiamo andare avanti
con gli studi e le ricerche.Sulla Sindone la scienza dovrà darci
tante risposte ancora,e non solo sull’età.Quindi la verità sulla
sindone l’affidiamo alla scienza quella vera,e non quella teatrale
di certi Signori russi.

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