ARTICOLI SULLA SINDONE CHE PROVANO SE E' AUTENTICA O NO

mercoledì 9 gennaio 2008

LE MONETE SULLA SINDONE

http://www.mogliano-veneto.tv/sindone/TP_prime_monete.htm
Nell'agosto del 1979 lo statunitense Francis L. Filas, professore all'Università di Chicago scopre che il corpo tondeggiante sull'occhio destro dell'uomo della Sindone è una moneta del tempo di Pilato. Gli elementi di identificazione della moneta (dilepton lituus) sono il bastone ricurvo (lituus) rovesciato (errore di conio) usato dagli auguri pagani e la successione di 4 lettere UCAI disposte ad arco tra le 9.30 e le 11.30, parte della scritta greca: TIBEPIOY KAICAPOC (di Tiberio Cesare); sul suo rovescio c'è la data LIS (= 16° anno di Tiberio, cioè 29-30 d.C.). C'è però un errore di conio: C invece di K. Nel settembre del 1992 si trova la moneta con il duplice errore di conio e con lo stesso LIS.
La presenza di tale monetina viene confermata da G. Tamburelli, M. Moroni (numismatico), gli statunitensi R. Haralick e A. Wangher. Anzi vengono rintracciate altre due monete.
L'8 luglio 1996 P. Baima Bollone, Colombo, Balossino, Siracusa e Zacà comunicano nel corso della trasmissione televisiva "Mixer" di essere riusciti a identificare la presenza di una moneta anche sul sopracciglio sinistro del volto dell'uomo della Sindone. È una moneta coniata da Ponzio Pilato, il lepton simpulum . Gli elementi di identificazione sono: il simpulum (mestolo per le libagioni) e la parte iniziale e terminale della scritta, TIB…LIS (di Tiberio Cesare anno 16°).
Queste monete sono state identificate soltanto nel secolo scorso.



La presenza delle monete nell'immagine tridimensionale di G. Tamburelli.
A questo punto sembra incontrovertibile la data della Sindone e la sua provenienza: ambiente palestinese e attorno alla data della morte di Cristo che come è ormai certo avvenne o il 7 aprile dell'anno 30 o il 3 aprile dell'anno 33.

Le prime monete che evidentemente portano l'immagine di Cristo, raffigurano un volto che ha una strettissima somiglianza con quello della sindone di Torino e partiamo già dal 692 con il solidus aureus di Giustiniano II, nel 843 con quello di Michele III e nel 944 con quello di Costantino VII Porfirogenito. Elementi in comune sono: il "rivolo" sulla fronte, le orecchie nascoste dai capelli, 5 punti di sovrapposizione dell'immagine.

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